un'improvvisa illuminazione, o una significativa messa alle corde degli insegnanti e delle scuole che non hanno timore di opporsi alle "stupidate pedagogiche"?
In particolare segnaliamo:
"il regolamento riguarda, per ora, solo la disciplina della valutazione relativa al primo ciclo di istruzione. Nelle more dell’iter di approvazione del regolamento, si ritiene opportuno fornire alle scuole elementi essenziali di informazione, con particolare riferimento alla valutazione intermedia di imminente scadenza, a conferma ed integrazione di quanto già contenuto nella C.M. n. 100 dell’ 11 dicembre 2008.
Si sottolinea, innanzitutto, che criteri essenziali per una valutazione di qualità sono:
- la finalità formativa;
- la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità;
- la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio;
- la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti;
- il rigore metodologico nelle procedure;
- la valenza informativa.
- la valutazione in itinere;
- la valutazione periodica e finale....
Per quanto attiene alla competenza delle scuole circa le nuove forme di valutazione, lo schema di regolamento evidenzia come, in ragione dell’autonomia scolastica, appartiene alle scuole e ai docenti la scelta delle modalità per la valutazione in itinere e per la predisposizione del documento di valutazione. Resta fermo, naturalmente, l’obbligo di rispettare tre elementi fondamentali derivanti dalle norme generali del sistema di istruzione nazionale:
- la valutazione degli apprendimenti relativi alle discipline previste dai piani di studio;
- la valutazione del comportamento dell’alunno;
- l’espressione delle valutazioni, periodiche e finali, con voto in decimi per ciascuna disciplina.
Sia per la scuola primaria che per la scuola secondaria di I grado, i docenti possono comunque autonomamente prevedere che i voti in decimi siano accompagnati anche da giudizi sintetici o analitici. Possono altresì fare riferimento ad eventuali indicatori di apprendimento.
... Per quanto attiene all’espressione del voto in decimi, esso rappresenta una sostanziale novità solo per i docenti di scuola primaria e secondaria di I grado. Il suo uso nella pratica quotidiana di attività didattica è rimesso discrezionalmente ai docenti della classe, in ragione degli elementi che attengono ai processi formativi degli alunni secondo il loro percorso personalizzato.
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