Il report continua con la terza domanda formulata dagli studenti a tutti i candidati:
"In Sardegna esistono l’80% di arsenali militari che producono effetti negativi anche sulla salute pubblica. Quali sono le vostre posizioni in proposito?"
Muroni: “E’ giusto salvaguardare il territorio, ma bisogna anche tutelare gli interessi delle famiglie che traggono profitto dalla presenza di queste realtà. Investire risorse per bonificare e trovare alternative a sostegno.”
Serra: ”Soru ha già un piano che prevede l’eliminazione dei siti e gli ammortizzatori sociali per le famiglie coinvolte”.
Per Vacca l’ambiente, il territorio, la salute dei cittadini non hanno prezzo; le servitù militari in Sardegna devono essere chiuse. Non c’è possibilità di mediazione, se siamo contro la pena di morte non si può continuare a stipendiare il boia. Si deve tenere conto che in Sardegna si fanno le prove generali delle guerre nel mondo.
Sechi: “Noi siamo per una politica di pace contro ogni forma di guerra”. Impegno a proseguire il progetto di recupero delle aree. La Sardegna è una colonia con la maggior occupazione a fini bellici in Italia. Vi sono molti danni per la gente, che paga un prezzo notevole anche in salute.
Di Gangi: “Le servitù devono essere rimosse, la politica si deve adoperare per individuare soluzioni alternative e riconversioni in senso turistico come alla Maddalena per il G8. Per valorizzare zone anche marginali che hanno una forte esigenza occupazionale”.
Fois si dichiara d’accordo con la chiusura delle servitù militari, ma sottolinea le percentuali di casi di malattia dovute anche alle discariche e ai presidi che tuttavia vengono sempre garantiti.
Bruno, possibilista, afferma che la questione delle servitù militari è da affrontare. Inoltre ci sono pressioni concrete per fare arrivare il nucleare in Sardegna - quindi lui al fianco di Soru si batterà per opporsi a questa eventualità. “Continuerò a lavorare affinchè i beni demaniali vengano trasferiti alla Regione (art.14)”.
Piredda: “Non si può barattare la salute con un pezzo di pane. Barattare le servitù con un posto di lavoro è un ricatto da non subire, la Sardegna deve essere completamente smilitarizzata e denuclearizzata”.
Cassitta ribadisce il no alle servitù militari.
Cocco: “La Sardegna ha già dato nei secoli, i vicerè hanno già operato abbastanza su quest’isola che non è una landa desolata da riempire di armi”.
Concludiamo con la quarta domanda:
“Cosa ne pensate della proposta di legge salvacoste?”
Tutti candidati si pronunciano sul valore paesaggistico e naturalistico dell’isola, riaffermando una salvaguardia decisa e totale della costa perché è l’unico modo di tramandare ai posteri questo immenso capitale, evitando di compromettere irrimediabilmente la biosfera sarda e la tutela dell’isola come patrimonio dell’umanità.
Di Gangi solleva solo il tema del potere derogario oggi previsto per la Giunta Regionale che a suo parere dovrebbe essere previsto per il Consiglio Regionale. Si discosta decisamente l’intervento di Fois che prospetta una Sardegna ingessata. Muroni ha dovuto congedarsi in anticipo per aprire i lavori del Consiglio Comunale.
report curato da Adelaide e Diana
venerdì 13 febbraio 2009
02-02 - INCONTRO STUDENTI / CANDIDATI AL CINEMA MIRAMARE - 3
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